LA CRYPTOMANIA A QUOTA 380 MILIARDI DI DOLLARI

Nell’ultimo approfondimento  abbiamo evidenziato come le caratteristiche che fanno preferire a molti trader, specialmente alle prime armi, il mercato delle valute al mercato azionario sono gli stessi aspetti positivi che rendono più vantaggioso operare con il mercato delle cryptovalute piuttosto che con le valute tradizionali (leggi qui l’articolo). In particolare abbiamo sottolineato come il limitato impiego di capitali per investire su una cryptovaluta (volendo si può operare anche con soli pochi euro), l’altissima volatilità di questo mercato (e quindi con grandi opportunità di guadagno) e l’apertura 24 ore su 24 ore, 7 giorni alla settimana, festività comprese, del mercato dei bitcoin e delle altre altcoin (ovvero potere comprare e vendere in qualsiasi), fossero caratteristiche uniche per chi già fa trading sui mercati azionari e sul Forex, e una opportunità per chi si volesse avvicinare all’investimento sui mercati finanziari.

Esiste una 4° caratteristica che il mercato delle cryptovalute possiede, e che al Forex manca totalmente, il numero esorbitante delle cryptomonete su cui potere investire. Ad oggi si possono contare oltre 1600 valute digitali con una capitalizzazione di mercato di 380 miliardi di dollari (nella immagine sotto la crescita del valore di mercato delle cryptomonete nell’ultimo da marzo 2017 a marzo 2018). E questo numero è destinato a crescere di mese in mese in considerazione delle nuove valute che vengono lanciate sul mercato attraverso le Ico (Initial Coin Offering). Naturalmente molte di queste cryptovalute hanno una capitalizzazione irrisoria e quindi forse non particolarmente adatte all’investimento. Tuttavia sono oltre 400 che hanno un valore di oltre 10 milioni di dollari, e sono oltre 100 quelle che hanno una capitalizzazione di oltre 100 milioni di dollari.

E’ quindi una scelta infinitamente più grande rispetto alle possibilità dell’investimento sul Forex, che si limita ad una ventina di coppie di valute (ma in realtà quelle che contano veramente non arrivano a 10). E poiché con 10/15 coppie di valute sono rare le opportunità di cavalcare un trend che duri qualche giorno, i trader sul Forex sono costretti a fare una operatività intraday, ovvero a fare più operazioni al giorno per sfruttare i minimi movimenti, aiutandosi con la leva. Una operatività costosa in termini economici (ogni operazione ha costi di commissione), in termini temporali (occorre stare costantemente fissi allo schermo per tutto il tempo che si opera), psicologici (più si intensificano le operazioni nella giornata più sale la tensione).

Con le cryptovalute questi inconvenienti non esistono. La forte volatilità permette di impostare operazioni con un arco temporale ampio, da qualche giorno a qualche settimana impiegando capitali minimi; la ampia varietà di valute permette di potere individuare comunque qualche crypto moneta che sale, anche se il Bitcoin (Btc) o l’Ethereum (Eth) o Monero (Xmr), scendono. Per esempio nella seduta dell’8 marzo 2018, alla sera le prime 12 valute per capitalizzazione stavano tutte perdendo, invece Nem (Xem, 2,4 miliardi di capitalizzazione; nell’immagine sotto l’impennata del prezzo da febbraio 2016 a febbraio 2018), stava guadagnando il 12%, ed  Ethereum classic (Etc, 1,9 miliardi di capitalizzazione), l’8%.

Non è facile riuscire ad individuare su quali valute puntare, quali cryptovalute hanno maggiori potenzialità di crescita nel medio periodo, ma con un po’ di esperienza, e con strategie vincenti, i guadagni arrivano per tutti.

Sono Lorenzo Masini
Giornalista, docente universitario, analista finanziario ed esperto in cryptovalute

 


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